Approcci Psicologici nella Formazione Professionale

8/07/18 | Pubblicazioni della Fondazione

La conoscenza e l’utilizzo di stili e strategie di apprendimento come valore aggiunto per la progettazione didattica e per la gestione del processo formativo: il ruolo-guida del formatore, facilitatore dell’apprendimento individuale e di gruppo

Introduzione

“Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra che prova la stessa sinfonia”. (Pennac D., 2008) La metafora dell’orchestra suggerita da Pennac ci consente di mettere in luce un paio di aspetti fondamentali, che un formatore deve avere ben presenti nella gestione dell’aula:

− in primo luogo, dobbiamo considerare l’aula come un gruppo eterogeneo di persone, dove “ognuno suona il suo strumento”: l’eterogeneità è sicuramente una delle caratteristiche più problematiche da gestire, soprattutto all’inizio della propria attività di formatore, ma è anche l’aspetto potenzialmente più produttivo, perché apporta molti contributi nella gestione del gruppo, mettendo a frutto le conoscenze pregresse, le esperienze sul campo, i punti di vista di ciascun partecipante, e arricchisce in modo naturale e spontaneo le basi del lavoro in aula, sia a livello di individui singoli che di gruppo;
soprattutto nella fase di formazione del gruppo aula, può aiutare la conoscenza fra i partecipanti, aumentare la coesione di gruppo e porre le basi di quel particolare contratto psicologico (patto d’aula) bessenziale sia fra i partecipanti (creazione del gruppo con obiettivi comuni), sia fra i partecipanti e il formatore e che li guiderà nel percorso di apprendimento (individuale e di gruppo);

− in secondo luogo, dobbiamo porre l’accento sull’importanza del conoscere bene i singoli “musicisti”, al fine di trovare l’armonia: le differenze individuali devono essere conosciute, indagate, considerate e utilizzate sia a favore dei singoli che a favore del gruppo-aula, che si arricchisce così delle caratteristiche dei singoli; ciò ha immenso valore, soprattutto nelle parti esperienziali del percorso (esercitazioni di gruppo, simulazioni, studi di caso, role-play, etc.) che prendono vita proprio a partire dalla capacità individuali e che risentono di quella del formatore nel catalizzare gli sforzi
individuali, nel metterli al servizio dell’aula e del processo di apprendimento non solo individuale, ma anche di gruppo che, in questo modo, diventa uno strumento formativo in sé, che il formatore deve conoscere ed utilizzare in modo intelligente, completo, competente e finalizzato.

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