Intervista Lenore Walker

20/11/17 | Interviste

Un modello integrato per la violenza domestica

Per gli operatori e le operatrici che si occupano di violenza di genere uno dei temi da approfondire è senz’altro il rapporto dello psicologo/a rispetto alla violenza domestica e alla sua funzione di agente di cambiamento o di mantenimento dello status quo rispetto al cambiamento sociale. La formalizzazione della professione e lo stretto legame fra sistemi punitivi giudiziari e la professione di psicologo ritengo che necessiti di un approfondimento
e di chiavi di lettura e di decostruzione. Dobbiamo ripensare Foucault alla luce dei “processi di normalizzazione” della famiglia e della genitorialità e dobbiamo interrogarci su come le strutture di potere, nell’occidente moderno, tentino di controllare gli individui e i loro corpi nello sforzo di contenere tutte le forme di disadattamento, devianza o nonallineamento rispetto alla norma familiare costituita. Quello che sta avvenendo anche in Italia – movimenti di padri separati, la falsa idea che le denunce di violenza e abusi delle madri siano “false e strumentali” e lo spazio e il campo, che hanno ottenuto falsi costrutti come la PAS (Sindrome da alienazione parentale) – ci obbliga a porci domande sul sapere che informa la cultura psicologica dominante in Italia.

Di questo approfondimento sul tema ne parliamo con Lenore Walker, uno dei personaggi più importanti del panorama psicologico internazionale che si occupano o hanno riflettuto a lungo sui temi della violenza contro le donne.

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